Nuovo atto di violenza nella disastrata Nigeria dove da lungo tempo ormai militanti appartenenti al fondamentalismo islamico cercano di rendere invivibile la situazione. Oltre agli attacchi alle chiese cristiane infatti vanno segnalati i molti rapimenti di lavoratori stranieri che numerosi si trovano nel paese africano, uno dei più importanti produttori di petrolio al mondo. Spesso questi rapimenti sono a opera di comuni banditi, ma quello di oggi sembra sia stato messo a segno dalle milizie legate al movimento Boko Haram, il più sanguinario e quello più vicino ad Al Qaeda. I rapiti sono sette, tra cui un italiano come ha confermato il nostro ministero degli esteri. Confermano anche gli altri paesi interessati al caso e cioè Inghilterra, Grecia e Libano. I rapiti erano impiegati in una azienda di costruzioni nel nord della Nigeria dove è più forte l’attività dei fondamentalisti islamici essendo la zona del paese a maggioranza islamica. La località interessata al caso è Jama nello stato di Bauchi. Fonti della polizia nigeriana hanno commentato l’episodio: “C”e stato un attacco nella sede dell’impresa di costruzioni Setraco, una ditta libanese, in un quartiere della città di Jama (200 chilometri da Bauchi) da parte di uomini armati non identificati”. C’è stato prima un assalto a una prigione della zona e quindi un assalto alla compagnia di costruzioni Setraco. Nel corso dell’attacco è stata uccisa una guardia di sorveglianza. Adesso tutti i ministeri degli esteri dei paesi coinvolti si sono attivati presso il governo e le autorità nigeriane per seguire da vicino il caso e i suoi sviluppi Si spera in una soluzione pacifica anche se è ancora fresco il ricordo del blitz effettuato proprio in Nigeria da soldati inglesi e nigeriani che costò la vita a due ostaggi uno dei quali italiano. In un altro paese africano invece, la Tanzania, è stato ucciso stamane un sacerdote cattolico. E’ successo a Zanzibar dove il prete è stato freddato all’ingresso della chiesa dove stava per celebrare la liturgia. Si tratta di Padre Evarist Mushi che secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato fermato da due giovani davanti all’ingresso dell’edificio e quindi uno dei due gli ha sparato alla testa uccidendolo sul colpo.
Al momento non si fanno ipotesi sui veri motivi dell’omicidio, tutte le piste sono aperte anche perché non si era assistito recentemente a episodi di persecuzione contro i cristiani del paese. Potrebbe trattarsi di una vendetta personale legata a chissà quale motivo oppure un tentativo di rapina.