Nuova offensiva del controverso premier turco Erdogan e del suo governo. Da tempo il leader turco sembra dirigersi verso la strada del fondamentalismo islamico, anche se a tinte soft (ad esempio che in parlamento possano sedere anche donne con il velo, o la restrizione se non l’annullamento della possibilità di abortire) e senza dichiarazioni di particolar tipo. Sono le iniziative del governo però a sottolineare questo aspetto, iniziative che non potranno non creare nuovi impedimenti al progetto a lungo covato di ingresso della Turchia nell’Unione europea. L’ultima della serie è una iniziativa al momento solo diplomatica che prevede la richiesta che tutti quei bambini turchi che per un motivo o per l’altro sono stati dati in affidamento a famiglie europee vengano restituiti al paese di origine. La discriminante è che siano famiglie di religione cristiana oppure coppie omosessuali. C’è già un caso specifico in cima alla lista: si tratta di un bimbo turco dato in affido in Olanda a una coppia di lesbiche. Non si specifica nella richiesta inviata a tutte le ambasciate turche in Europa affinché si attivino per tale scopo, che la discriminante è l’omosessualità o la religione cristiana, ma che un bambino turco ha il diritto di essere cresciuto in famiglie del suo paese in modo tale che cresca con la cultura originale della sua terra di nascita. Il presidente della commissione diritti umani della Grande Assemblea turca Sefer Ustun, ha stilato anche il numero di questi casi controversi, circa 5mila bambini di origine turca tolti per diversi motivi alle famiglie biologiche e affidati a coppie cristiane. Si specifica che i bambini turchi hanno “il sacro diritto” di crescere con una famiglia vicina alla loro cultura”. Per il caso di Yunus, il bambino attualmente in affidamento a una coppia di lesbiche, si richiede specificamente che l’ambasciata turca in Olanda faccia le necessarie richieste ufficiali ai tribunali del caso per violazione dei diritti umani: il bambino è a rischio di danni psicologici per essere stato affidato a una coppia omosessuale. 



Non ci sono al momento dichiarazioni da parte delle autorità olandesi, ma certo questo primo caso aprirà le porte a molti altri, oltre appunto a quello delle coppie omosessuali. Basta infatti essere identificati come cristiani per chiedere la restituzione del bambino. 

Leggi anche

TURCHIA/ "Tra Africa, Medio oriente e Ucraina, dove porta la strategia di Erdogan"Ue, 1 miliardo alla Turchia per gestire rifugiati siriani/ "Evitare che caos Siria inneschi nuovi flussi"