E’ finito l’incubo del piccolo Ethan, il bambino di 5 anni con problemi di autismo che era stato rapito una settimana fa. Autore del folle gesto un 65enne veterano del Vietnam con evidenti disturbi mentali che lo aveva rapito dallo scuola bus su cui si trovava dopo aver ucciso a colpi di arma da fuoco il guidatore che si opponeva al rapimento. Da quel momento l’uomo, tale Jimmy Lee Dykes, si era rinchiuso con il bambino nel suo bunker sotterraneo nella sua abitazione, bunker che aveva preparato perché convinto che gli Stati Uniti fossero ormai vicini all’apocalisse. Da quel momento era cominciato un teso braccio di ferro, anche se l’uomo aveva permesso la consegna di giocattoli e medicinali al bambino, con le autorità che comunicavano con lui tramite un tubo. Non è mai stato chiaro che cosa chiedesse il veterano in cambio della liberazione del bambino, se mai realmente avesse avuto in mente di liberarlo. Si sa solo che il giorno del rapimento era atteso in tribunale per una lite che aveva avuto prima di Natale con alcune persone, lite durante la quale aveva minacciato con una pisotla due persone. Le forze dell’ordine avevano calcolato che in tutto l’uomo avesse a disposizione nel suo rifugio sotterraneo cibi e bevande al massimo per otto giorno ed ecco perché allo scadere del settimo giorno forse è stato deciso il blitz. Secondo le prime informazioni, la polizia avrebbe detto che negli ultimi giorni le condizioni mentali del veterano erano molto peggiorate e quindi si temeva un gesto estremo, un suicidio e anche l’omicidio del piccolo Ethan. Quindi è scattato il blitz di cui al momento non si conoscono i particolari: l’uomo è stato ucciso e il bambino liberato sano e salvo. Un incubo cominciato dunque una settimana fa quando Dykes era salito sullo scuola bus della cittadina di Midlands nell’Alabama chiedendo che gli venissero consegnati due bambini. Al rifiuto del guidatore che gli aveva sbarrato l’ingresso principale del bus permettendo ai bambini di fuggire dall’uscita posteriore, il veterano lo ha freddato a colpi di pistola. Lee Dykes era stato in Vietnam dal 1964 al 1969 dove si era distinto guadagnando molte dichiarazioni. Tornato in patria aveva fatto il camionista.
Adesso faceva parte della setta dei survivalist, persone che credono che la fine del mondo sia vicina e si organizzano con bunker sotterranei. Della stessa setta faceva parte la madre del ragazzo che qualche emesse fa ha compiuto una strage in una scuola.