“All’inizio la rivoluzione in Egitto è stata quanto di più puro e di più bello si potesse immaginare, ma poi è stata rubata dai Fratelli musulmani e dagli altri partiti politici islamisti. La violenza in cui sta affondando il Paese è la conseguenza di questo fatto”. A osservarlo è padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto, dopo che due fatti particolarmente gravi hanno turbato la vita politica nazionale. Il primo riguarda un manifestante che è stato picchiato e spogliato dalla polizia incurante delle telecamere che riprendevano quanto stava avvenendo. Il giorno stesso un attivista di 28 anni, Mohammed el-Gindy, è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca da parte delle forze dell’ordine.



Padre Greiche, il metodo di governo prima e dopo la Primavera araba è rimasto sostanzialmente lo stesso?

Dall’era Mubarak a oggi, le regole di comportamento della polizia non sono cambiate. Il presidente Morsi ha ordinato agli agenti di essere più duri contro i manifestanti, e ciò sta creando una situazione molto tesa in Egitto. I gas lacrimogeni utilizzati sono nuovi e più sofisticati rispetto a quelli dell’era Mubarak. Quanto è accaduto a Hamada Saber, l’uomo mostrato dalla tv mentre veniva picchiato e spogliato dalla polizia, è ciò che avviene normalmente in carcere quando i manifestanti sono arrestati. Il giorno stesso inoltre Mohammed el-Gindy è stato ucciso dalla polizia con un colpo di pistola alla nuca.



Gli agenti stanno sfuggendo al controllo dello stesso presidente Morsi?

La polizia non avrebbe potuto compiere queste violazioni, se non fosse stata autorizzata dal presidente e da quanti lo circondano. Morsi ha dichiarato di avere dato ordine agli agenti di usare la forza contro le persone che creano problemi. Il governo e il presidente Morsi distinguono tra rivoluzionari da una parte e teppisti dall’altra, bollando chi crea problemi con il termine dispregiativo di “baltageya”.

Qual è il ruolo dei partiti di opposizione in questa situazione?

Il principale partito di opposizione è sempre più riluttante nei confronti del dialogo con il governo. L’accusa che muove ai Fratelli musulmani è di non rispettare i diritti umani, affermando che il consiglio dei ministri non starebbe ponendo in atto seri tentativi per soddisfare le richieste della rivoluzione di due anni fa.



A che cosa è servita la rivoluzione, se nulla è cambiato?

All’inizio la rivoluzione è stata quanto di più puro e di più bello si potesse immaginare, ma poi è stata rubata dai Fratelli musulmani e dagli altri partiti islamisti. Ciò cui stiamo assistendo in Egitto in queste ore è la conseguenza di questo fatto.

 

Che cosa ne pensa dei metodi violenti utilizzati dagli stessi manifestanti?

I rivoluzionari e i giovani non si fidano dei loro rappresentanti politici, e per questo motivo preferiscono riversarsi nelle strade. Sappiamo che i giovani hanno sempre molta energia, a volte sono sconsiderati. Il fatto che si lascino andare ad azioni come il lancio di pietre è però una risposta al fatto che il governo a sua volta non sta utilizzando metodi pacifici, né cercando di trovare risposte politiche, ma si sta limitando a imporre la sua volontà. Quando i partiti al potere invitano l’opposizione al dialogo, è soltanto una manovra per prendere tempo, senza alcuna reale volontà di pacificare gli animi e di cambiare le cose.

 

Quale contributo possono offrire i cristiani in questa situazione?

Nel Consiglio della Shura, uno dei due rami del Parlamento, ci sono otto deputati cristiani. E’ un fatto molto positivo, e noi stiamo facendo il possibile per aiutarli fornendo loro documenti dettagliati e tutto ciò di cui possono avere bisogno. Si tratta di politici che sono stati educati all’interno della Chiesa, e quindi non stiamo certo partendo da zero nella nostra opera educativa.

 

Com’è la situazione per la Chiesa sotto la presidenza di Morsi?

La situazione sta peggiorando non solo per la Chiesa ma per tutti gli egiziani. La nostra economia precipita ogni giorno che passa, non c’è turismo e manca qualsiasi forma di giustizia sociale. Le persone stanno diventando più povere, a essere colpito è soprattutto il ceto medio, e sotto il governo dei Fratelli musulmani niente sta cambiando. Per i cristiani in particolare le cose vanno sempre peggio, perché niente di ciò che abbiamo desiderato o sperato finora è stato realizzato. Abbiamo solo sentito belle parole, discorsi ben congegnati da parte del presidente, grandi promesse, ma nulla di concreto.

 

(Pietro Vernizzi)