Una folla oceanica ha assistito ai funerali di Chokri Belaid, l’avvocato e leader dell’opposizione tunisina freddato dalla mano di un assassino tuttora sconosciuto. Attorno alla sua bara in legno grezzo, inumata nel cimitero di Djellaz, nel settore dei “Martiri”, si sono stretti, secondo il ministero dell’Interno (ma la cifra pare altamente gonfiata) un milione e 400mila persone. Al di là del numero, la distesa umana si perdeva a vista d’occhio. I militari dell’esercito hanno faticato parecchio per consentire al carro che trasportava la salma di giungere a destinazione. Alcune ore prima, nella municipalità di Djebel Jelloud, quella che aveva dato i natali a Belaid e che l’aveva battezzato politicamente, in diversi posti si sono riunite migliaia di persone per recitare i versetti del Corano predisposti in occasione delle dipartite. Moltissimi hanno pregato di fronte all’abitazione dei genitori e alla Casa della Cultura. Lungo il tragitto che ha condotto Belaid al cimitero, si sono visti moltissimi cartelloni con la sua fotografia, o manifesti che attaccavano il partito Ennahda, ritenuto il mandante morale dell’assassinio. Sullo sfondo, continuano le proteste e la spirale di violenza innescatasi in seguito alla rabbia provocata dall’uccisione. Bande di fiancheggiatori o di malviventi si sono infiltrate, in questi giorni, tra i manifestanti. Non sono mancati episodi di saccheggio e rapina. In molti casi,le forze dell’ordine hanno reagito con estremo vigore, anche con lanci di lacrimogeni. Più in generale, chi protesta chiede la caduta del governo guidato proprio da Ennahda, mentre il tunisino Moncef Marzouki, a quanto ha riferito l’agenzia di stampa Misna, ha chiesto la convocazione di un governo di unità nazionale, denunciando l’incapacità di quello attuale di dar vita a quelle riforme in grado di rilanciare l’economia e di combattere la disoccupazione. Oggi, contestualmente, è stato anche il giorno dello sciopero generale indetto dal sindacato Ugtt, il più grande della Tunisia. Quasi tutte le principali attività del Paese sono risultate paralizzate, dai negozi, agli aeroporti. La manifestazione, convocata dalle forze di sinistra di cui Belaid era il principale esponente, è stato dedicato proprio al capo dell’opposizione assassinato.
Il sindacato ha deciso di non dare marcatura politica alla manifestazione, e di non chiedere, nel corso dell’agitazione, le dimissioni del governo.