Il risultato era ampiamente atteso anche se probabilmente, non con queste percentuali. Che, mai come ora, si possono definire decisamente bulgare. Il 98,8% degli elettori delle isole Falkland, infatti, ha deciso di restare sotto la potestà britannica. Hanno votato in 1.517 e solamente in tre hanno risposto no al quesito che chiedeva se le isole contese dall’Argentina (che chiama Malvinas) dovessero continuare a restare nell’ambito del dominio della Corona inglese. Saranno pur pochi gli abitanti, è vero. Sta di fatto che l’affluenza alle urne è stata decisamente elevata, pari al 92 per cento degli aventi diritto. Un portavoce del governo delle Isole ha fatto sapere che la comunità è vivace, fiorente e che con il suo pronunciamento referendario ha detto chiaramente al mondo che il proprio destino è nelle proprie mani. «Auspichiamo – ha aggiunto – normali relazioni di buon vicinato con l’Argentina». Le isole, infatti, si trovano ad appena 400 chilometri dalla costa del Paese. «Siamo pienamente e incondizionatamente impegnati a rispettare l’identità e lo stile di vita degli abitanti delle Malvinas come facciamo con i 250mila discendenti dei britannici che vivono in Argentina», ha, dal canto suo, dichiarato il l’ambasciatore argentino in Gran Bretagna, Alicia Castro.