WASHINGTON – Nei giorni in cui importanti esponenti del Partito Repubblicano erano impegnati nell’annuale Conservative Political Action Conference (Cpac), è esplosa nel partito la polemica sulle aperture di alcuni membri verso i matrimoni gay.
Tutto è iniziato dopo un’intervista del senatore dell’Ohio Rob Portman alla Cnn, nella quale dichiarava di aver cambiato idea su un tema cosí spinoso come i same-sex marriage in seguito a una esperienza personale. “Due anni fa mio figlio Will, ai tempi al primo anno di università, ha detto a mia moglie Jane e a me che era gay. […] Io e mia moglie siamo stati fieri del suo coraggio e della sua onestà, siamo stati sorpresi di scoprire che fosse gay ma sapevamo che era la stessa persona di prima”.
Per questa ragione Portman, fino a poco tempo prima strenuo difensore del Doma (Defence Of Marriage Act), ha sostenuto che questo testo, al momento sotto revisione della Corte Suprema americana, debba essere emendato relativamente alle questioni fiscali per le coppie omosessuali. Questo è bastato per scatenare una bagarre all’interno del Gop, con un continuo di dichiarazioni contrapposte che hanno evidenziato la grande divisione tra “giovani” e “vecchi” nel partito, come sottolineato dal Politico in un suo articolo.
Il quotidiano americano, intervistando alcuni giovani strateghi repubblicani (“nati dopo la guerra del Vietnam”), ha ricostruito una situazione nella quale la base del partito si oppone ancora fermamente alle unioni gay. Allo stesso modo, però, ha mostrato come le giovani generazioni del partito, inclusi attivisti con grandi ruoli di responsabilità, siano sempre più allineate su posizioni etiche laiche e liberal, considerate come diretta conseguenza dell’ideologia conservatrice. Infatti, come ha scritto il direttore della comunicazione del Comitato repubblicano al Senato Brad Dayspring, un conservatore è tale in quanto difende la libertà individuale e “per questo è difficile accettare che il governo federale possa avere il diritto di impedire a un mio amico gay la possibilità di condividere la vita con la persona che ama attraverso il matrimonio civile”.
Dall’altra parte l’élite repubblicana reagisce più o meno compatta rigettando le opinioni di Portman e seguaci, ribadendo che queste sono materie sulle quali devono decidere i politici e che, come ricorda uno dei candidati alle scorse primarie del Gop Newt Gingrich, “la Bibbia insegna che il matrimonio è tra uomo e donna”.
Siamo in una situazione in cui il Partito Repubblicano è stato costretto ad accettare un forte aumento delle tasse per evitare il fiscal cliff e nella quale si trova schiacciato nella morsa dei recenti tagli alla spesa pubblica, attuati per evitare un ulteriore prelievo fiscale difficilmente comprensibile agli elettori conservatori da sempre in lotta contro l’ingerenza dello stato centrale in materia fiscale.
Per questo motivo il Gop ha reagito compatto contro le posizioni di Portman. Inoltre possiamo aspettarci che continuerà in questa direzione per differenziarsi dalle politiche liberal di Obama sulle questioni etiche, dato che la situazione economica rende sempre più difficile al popolo cogliere immediatamente le distanze tra i due schieramenti.
(Francesco Seghezzi)