Tentato omicidio nella cattedrale di Tripoli in Libia: un uomo è entrato in chiesa e ha sparato. Il suo obbiettivo sarebbe stato un sacerdote che si trovava in quel momento nell’edifico, padre Magdi. Fortunatamente i colpi sono finiti fuori bersaglio ma secondo la testimonianza del vicario apostolico nel paese africano, monsignor Martinelli, l’intenzione dell’uomo era quella di uccidere il prete. Non se ne conoscono i motivi al momento: sempre secondo il vicario, il gesto sta destando molta preoccupazione. E’ la prima volta che in Libia succede un fatto del genere, ha infatti detto. I primi sospetti vanno verso il radicalismo islamico: come in tutti i paesi dove è avvenuta la cosiddetta rivoluzione araba che ha portato in Libia alla caduta del regime di Gheddafi, anche qui si assiste a una escalation del fondamentalismo, in particolare da parte degli aderenti al ramo salafita dell’Islam. “Nel Paese c’é la corrente salafita che punta a confondere le idee: non ammettono il confronto, sparano, invadono, uccidono. Non è un Islam che cerca il dialogo questo. E’ una cosa nuova per la Libia a cui non possiamo rimanere indifferenti” ha detto semper monsignor Martinelli. In Libia in diverse zone si assiste poi a scontri aperti tra milizie appartenenti a vari capi locali: durante il regime di Gheddafi questi rais venivano tenuti sotto controllo ma adesso in diverse aree del paese tale controllo non si riesce più a effettuare. Inoltre aumentano i casi di aggressione contro i non musulmani come accadde nel caso dell’assalto a Bengasi del consolato americano che costò la vita all’ambasciatore americano in Libia. Poi a gennaio c’è stato un tentativo di uccidere anche il console italiano Giulio De Sanctis. Secondo gli esperti, i più attivi in queste azioni militari sarebbero le milizie di Ansar al Sharia. Pochi giorni fa è stata assalita una chiesa coopta mentre ieri sempre i miliziani di Ansar al Sharia hanno assalito la scuola europea che si trova a Bengasi.
Dietro la violenta dimostrazione l’accusa che nella scuola gli insegnanti diffonderebbero tra gli studenti la pornografia. In realtà si trattava di un testo sull’educazione sessuale. Non ci sono stati feriti nell’assalto ma ovviamente il corpo docenti della scuola è adesso profondamente preoccupato del proprio futuro.