La Francia si avvia a manipolare gli embrioni umani per la ricerca scientifica. La proposta di legge, sostenuta dal governo e già varata dal Senato, verrà discussa il prossimo 28 marzo dai deputati dell’Assemblea nazionale. Ad avanzare la richiesta sono i radicali di sinistra (Rdse), i quali chiedono la possibilità di deroga al divieto (in vigore dal 2004) di ricerca sugli embrioni attraverso un’autorizzazione regolamentata. All’interno della proposta di legge viene specificato che il progetto dovrà avere finalità mediche, essere scientificamente pertinente e non contemplare alternative all’uso di embrioni umani. Un quarto particolare limite, inoltre, prevede che vengano rispettate le garanzie etiche. Un recente dispaccio dell’agenzia Agence France-Presse (AFP) ha confermato il calendario parlamentare, come da tempo anticipato dalla Fondazione Jérôme Lejeune, che guida la mobilitazione contro tale liberalizzazione. E’ proprio la Fondazione Jérôme Lejeune che, dallo scorso dicembre, si sta mobilitando contro questo progetto attraverso una campagna lanciata online: la petizione ha già raccolto più di 20.000 firme e almeno 60.000 cartoline di protesta saranno inviate ai parlamentari francesi. Il mese scorso, in Germania, è stato dato invece il via libera alla diagnosi preimpianto sugli embrioni nel caso uno dei due genitori abbia una malattia genetica ereditaria o se il rischio di aborto spontaneo sia molto alto. Il sì è stato dato con la votazione alla camera alta, il Bundesrat, dopo che la camera bassa aveva già espresso parere favorevole nel luglio del 2011.