Si può discutere di pace, emergenze umanitarie, crisi internazionali e quant’altro alzando allo stesso tempo il gomito? Si direbbe di sì stando alla tendenza che, secondo alcuni, è un classico delle Nazioni Unite. Ma il governo americano ha deciso di intervenire e chiede si ponga fine alla brutta abitudine: secondo la denuncia infatti molti dei diplomatici che lavorano alle Nazioni Unite hanno il viziato di presentarsi alle assemblee belli che ubriachi. Tale è la situazione che uno rappresentante americano si è sentito in dovere di interrompere una riunione e denunciare il fatto: d’ora in avanti i negoziati si facciano senza essere ubriachi. Ed ecco a cosa si è giunti: “Gli Usa vorrebbero avanzare una proposta modesta: le sale delle trattative in futuro siano una ‘inebriation-free zone’”. Questo perché un importante negoziato sul bilancio mondiale, lo scorso Natale, era risultato di più come una riunione di alcolizzati. Secondo chi frequenta il Palazzo di Vetro, recarsi agli incontri carichi di alcolici è una tradizione che dura da tempo e anzi alcuni negoziati fra parti diverse sarebbero andati in porto proprio grazie al generoso uso di innaffiare di alcolici i componenti dei negoziati stessi. Adesso però si chiede un freno all’abitudine: pare che diversi diplomatici abbiano detto all’agenzia di stampa Reuters che non è raro vedere i colleghi arrivare agli incontri con i postumi di forti sbornie. Addirittura un rappresentante dell’ONU G-77 non sarebbe stato in grado di partecipare all’incontro perché era troppo ubriaco. Tra i maggiori bevitori, sempre secondo indiscrezioni rilasciate dai diretti interessati, gli africani, i russi mentre i canadesi sono famosi per portarsi dietro bottiglie di whisky e i francesi dell’ottimo vino. E il mondo in preda alle crisi sta a guardare.