Nascere donna, in molti Paesi del mondo, equivale ad una condanna ad una vita di violenze e sopraffazioni. Lo ha denunciato a New York, a margine della 57esima sessione della Commissione Onu sulla condizione femminile, Raffaele K. Salinari, Presidente della Federazione Terre des Hommes (Tdh). Si tratta di un’associazione internazionale nata per difendere i bambini da qualsiasi forma di abuso, e per garantirgli il diritto alla vita, alla salute e all’educazione. Secondo Salinari, il fenomeno è riassumibile in tre semplici parole: “it’s a girl”, è una bambina. 603 milioni di loro vivono in Paesi dove la violenza su di esse non è considerato moralmente né penalmente perseguibile. «E ora di dire basta!», ha dichiarato Salinari in occasione della Festa della donna presentando alle Nazioni Unite il rapporto: “Violenza contro giovani donne: una violazione dei diritti umani”. Venire a capo della situazione è un dovere e il metodo, secondo il documento realizzato dallo studio legale Paul Hastings per Tdh, è necessario procedere con un’armonizzazione internazionale delle leggi in materia volta a criminalizzare ogni forma di maltrattamento, a consentire, attraverso l’istruzione e la formazione, l’emancipazione di tutte le donne e a determinare contesti ove si sentano difese. C’è una nota particolarmente dolente: nel 2012 si è registrato un incremento della violenza contro le donne e le bambine, specialmente a sfondo sessuale, anche in Italia.