Alla fine, la legge è passata. Salvo un terzo e ultimo passaggio alla Camera, che si limiterà a ratificare alcune piccole modifiche apportate al Senato, in seconda lettura, il provvedimento che equipara le unioni omosessuali al matrimonio entrerà a breve in vigore. A nulla sono valse le manifestazioni con centinaia di migliaia di persone che hanno in più occasioni percorso le strade di Parigi per ribadire, semplicemente, che il matrimonio può essere solo quello tra un uomo e una donna. E che solo un uomo e una donna possono avere o adottare dei bambini. Ora invece la nuova norma consentirà anche ai gay di adottare dei figli. Alix Carnot, mamma di quattro figli, fa parte del comitato che ha organizzato, a Roma, una manifestazione in contemporanea a quella parigina del 13 gennaio. Le abbiamo chiesto come ha reagito alla decisione del Parlamento francese.



Pare che le manifestazioni siano state ignorate.

Non è sorprendente. Si tratta della prosecuzione naturale di un orientamento assunto dal governo fin dall’estate scorsa. Quello, anzitutto, di negare i fatti.

Quali fatti?

Il governo finge di non sapere, anche se sa benissimo, quanti siamo. Le manifestazioni in Francia hanno raggiunto quota un milione e 800mila persone. L’esecutivo si è ostinato a dire che eravamo, al massimo, 300mila.



E’ sempre così.

Sì, ma questa volta si sono verificati degli episodi piuttosto controversi. Sui giornali sono apparse delle foto riprese dagli elicotteri. Foto che, secondo il governo, erano state scattate attorno alle tre del pomeriggio. Quando l’affluenza era ancora piuttosto bassa. Per avere l’idea di quante persone hanno effettivamente partecipato, quelle foto si sarebbero dovute scattare dopo le 17. In ogni caso, anche da quella immagini si vedeva benissimo che erano ben più di 300mila persone. Definirei tutto ciò piuttosto inquietante. Tanto più che, di recente, il ministro della Finanze è stato costretto a dimettersi per aver ripetutamente mentito circa il suo conto segreto in Svizzera. Insomma, sembra che questo governo abbia un rapporto con la verità piuttosto disinvolto.



In ogni caso, chi manifesta perché ritiene che l’equiparazione alle nozze gay sbagliata?

Tra le unioni omosessuali e quelle tra un uomo e una donna c’è, anzitutto, una differenza evidente, imposta dalla natura. Nel secondo caso, infatti, il rapporto è connotato dalla fecondità. Nel primo, no. Nessuno mette in discussione che tra due persone dello stesso sesso possa nascere una storia d’amore. Ma negare che tale rapporto non sia fecondo, equiparandolo al rapporto eterosessuale, significa negare la realtà e la stessa natura dell’amore omosessuale.

 

Oltretutto, sarà loro possibile adottare dei figli.

Il che pone svariati problemi: alcuni Paesi, quali la Russia, vieteranno alle coppie francesi, anche quelle eterosessuali, di adottare dei bambini. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che il progetto di legge non consente alle coppie omosessuali di fruire della procreazione medicalmente assistita; poiché però la Corte di giustizia europea pretende l’uguaglianza assoluta, compiuto il passaggio della legittimazione del matrimonio gay quello successivo consisterà nel consentire anche le procreazione in vitro. Infine, con ogni probabilità, ora anche in Italia si rafforzerà il fronte di chi è favorevole alle nozze omosessuali.

 

Che bisogno c’era di varare una legge del genere, in un momento di tale crisi economica?

Hollande, fondamentalmente, è prigioniero dell’Europa. Non può applicare il suo programma. Tutte le leggi economiche più importanti sono state rifiutate. Ha un grosso problema con la sua base elettorale. Il suo potere è meramente illusorio. Per questo, cerca di convincere l’opinione pubblica di essere ancora lui al timone della nave imponendo le uniche leggi che l’Europa non gli boccia, ovvero quella di natura etica. Così facendo, nega un altro aspetto fondamentale della società francese.

 

Quale?

Il presidente non si rende conto della drammatica frattura che sta producendo nel Paese. Tanto più che, nel corso di questa pesantissima crisi, indebolire la famiglia, fattore di coesione e ammortizzatore sociale, è pericolosissimo.

 

Il centrodestra farà ricorso al Consiglio Costituzionale. E’ possibile che la legge venga rigettata?

E’ poco probabile che sia il Consiglio a rigettarla. Auspichiamo, tuttavia, qualcosa di simile a quando il popolo francese si oppose, con cortei e manifestazioni, alle legge che abrogava i sussidi pubblici alle scuole private. Il provvedimento era già stato approvato, ma mancavano i decreti attuativi. Il governo, di fronte all’entità della protesta, decise di fare marcia indietro.

 

(Paolo Nessi)