C’è anche un bambino di 8 anni tra le tre vittime dell’attentato di ieri pomeriggio a Boston. I feriti sono almeno un centinaio di cui molti in gravi condizioni, alcuni hanno perso arti come le gambe. Un quadro di guerra, come l’ha descritto qualcuno. E al momento non c’è ancora alcuna rivendicazione a rendere tutto più inquietante: terrore per il terrore, sembrerebbe, senza spiegazione. Un tranquillo pomeriggio di festa, in una delle città simbolo d’America, quella Boston da dove cominciò l’indipendenza americana, la maratona più antica del mondo dopo quella di Atene, la maratona simbolo per gli americani molto più di quella di New York che è soprattutto un evento per i turisti. Qui a Boston invece soprattutto gli americani: ecco, forse qualcuno ha voluto colpire proprio l’America, ma chi è perché non si sa. Lo stesso Obama apparso in televisione ieri alla mezzanotte italiana, le sei del pomeriggio in America, solo tre ore dopo gli attentati, non ha saputo fornire indicazioni se non dire che chiunque sia stato, la pagherà. Daremo una risposta immediata a questa situazione, non sappiamo perché, non abbiamo la situazione chiara  però troveremo chi è stato e chi lo ha compiuto tutto questo”. Non ha mai citato la parola “terrorismo” il che è significativo: le ipotesi infatti sono di qualunque tipo, anche se la modalità dell’attacco, come hanno detto le autorità, sono quelle di un attacco coordinato e ideato in modo preciso da un gruppo di persone. Ben quattro le bombe infatti: due quelle esplose, due disinnescate dalla polizia. E’ scattata immediatamente la massima allerta: a Boston, Washington e New York chiusi gli spazi aerei. L’Fbi non ha dubbi: attentato terroristico, ma di chi non si sa. Il portavoce dei talebani ha smentito alcun loro coinvolgimento. Si pensa alla pista interna, forse un gruppo di neo nazisti che già in passato hanno fatto stragi analoghe. 



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