“Se uno agisce in buona fede non c’è colpevolezza penale”. Il ministro degli esteri indiano, Salman Kurshid, ha recentemente ricordato che la legge locale prevede un’attenuante fondamentale, “quella della buona fede”. Questo cruciale dettaglio potrebbe quindi scongiurare una volta per tutte l’ipotesi pena di morte per i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ancora sotto processo per la morte di due pescatori. Kurshid, in visita a Mosca, si è anche detto pronto a collaborare con il nuovo ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, per poter finalmente mettere il caso dei due fucilieri “nella giusta prospettiva, andare avanti e infine considerarlo un capitolo chiuso”. Il ministro indiano ha quindi sottolineato l’importanza che adesso la Bonino venga immediatamente e adeguatamente informata sul caso. Kurshid ha poi fatto sapere che “la Corte deciderà velocemente” e che “l’’unico ritardo, ma non grande, può derivare da testimoni italiani che non si trovano in India e devono venire a deporre”. “Le mie stime – ha quindi ipotizzato – sono due o tre mesi approssimativamente, anche perché il tribunale lavorerà solo questo caso e ogni giorno”.



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