La notizia porterà certamente a un innalzarsi dei già tesi rapporti fra Stati Uniti e Corea del Nord. Kenneth Bae, nato nella Corea del Sud ma cittadino americano da molti anni, è stato condannato a quindici anni di lavori forzati. Bae tra l’altro è di fede cristiana e molto impegnato in questo senso. Di professione fa l’operatore turistico e si trovava appunto in Corea del Nord lo scorso novembre con alcuni turisti quando tutto il gruppo è stato fermato dalla polizia. Uno di loro sembra che avesse del materiale nel suo hard disk  che è stato definito “informazioni sensibili”. Ma le autorità hanno deciso di arrestare Bae, probabilmente perché non aveva mai nascosto la sua fede ed era attivamente impegnato in una opera di evangelizzazione come riporta il sito Asia News. Processato, è stato condannato a una pena durissima, la più dura mai emessa contro un cittadino straniero: quindici anni di lavori forzati. A pesare sicuramente anche il fatto che sia cittadino americano. L’accusa nei suoi confronti è di aver commesso crimini contro lo stato, anche se nessuna motivazione ufficiale su questi crimini è stata rilasciata. Gli Stati Uniti sono già intervenuti il 29 aprile chiedendo l’immediato rilascio di Bae, e si pensa che adesso si possa aprire una trattativa per lo scambio del prigioniero in cambio di aiuti economici, il che dimostrerebbe una volta di più quanto la Corea del Nord sia economicamente in ginocchio. Un episodio analogo era già successo qualche tempo fa.



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