Dopo essersi riuniti nel loro Congresso nazionale di Grapevine, in Texas, i circa 1.400 delegati del movimento dei Boy Scout d’America (Bsa) hanno stabilito che d’ora in avanti anche i ragazzi dichiaratamente gay potranno fare gli scout. Si tratta di una svolta storica negli Stati Uniti, dove fino ad oggi era impedito a chi era apertamente omosessuale di farne parte. Il testo della riforma, però, riguarda solo i ragazzi, visto che rimane comunque il divieto per i gay adulti di ricoprire ruoli di leadership all’interno dell’organizzazione. Un cambio di rotta fortemente voluto dal presidente Usa Barack Obama, da mesi impegnato a favore delle nozze gay, e che ha generato divisioni anche nel mondo cattolico: alla vigilia del voto, infatti, il capo della Southern Baptist Church, Frank Page, aveva lanciato un appello affinché le regole non venissero modificate, mentre la Church of The Jesus Christ Latter-day Saints, pur senza esprimersi chiaramente, aveva comunque dato il suo tacito assenso a tale apertura. Nonostante la svolta, però, un recente sondaggio condotto dall’organizzazione Boy Scout d’America su circa 200mila membri, ha rivelato che il 61% degli intervistati è favorevole all’esclusione dei gay contro il 34% che invece si dice contrario.



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