Ha confessato il giovane fermato dalla polizia francese, sospettato fin da subito di essere l’aggressore del soldato francese accoltellato sabato scorso nel quartiere La Defense di Parigi. L’uomo, 22 anni, arrestato nelle prime ore di oggi a casa di un amico a La Verriere, nella periferia della capitale francese, si sarebbe da poco convertito all’islam. Lo ha fatto sapere in conferenza stampa il procuratore Francois Molins, il quale ha confermato che, al momento del fermo, “Alexandre (questo il nome dell’aggressore, ndr) ha ammesso l’attacco, affermando di sapere perché la polizia si trovasse lì”. “La natura dell’atto, il fatto che sia avvenuto tre giorni dopo quello di Londra e la preghiera recitata poco prima, lasciano credere che abbia agito in nome di un’ideologia religiosa a che il suo desiderio fosse attaccare un rappresentante dello stato”, ha detto il procuratore. Intanto, da Boston, giungono anche le prime parole pronunciate dall’attentatore della maratona durante la prima telefonata alla madre: “Sto bene e le mie ferite stanno guarendo”, ha detto Dzhokhar Tsarnaev, 19 anni, autore dell’attentato insieme al fratello Tamerlan (rimasto ucciso nello scontro a fuoco). “Tutto è nelle mani di Dio, dobbiamo essere pazienti e tutto si risolverà”, ha detto ancora. Dopo averlo sentito, la madre del giovane ha fatto sapere che “la conversazione è stata molto tranquilla, non poteva che essere così, è mio figlio. Ma fa male sapere che è rinchiuso come un cane, come un animale”.



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