Alla fine il grande attacco è avvenuto. Fonti del regime siriano hanno fatto sapere che, dopo aver conquistato la città di Qusayr, strappata nei giorni scorsi ai ribelli con il fondamentale aiuto degli Hezbollah libanesi, l’esercito di Bashar al Assad ha sferrato oggi la prima vera offensiva denominata “Tempesta del nord” per riprendere il controllo di Aleppo, la più grande città della Siria e roccaforte strategica conquistata dalle forze antigovernative nel luglio del 2012. Questo primo attacco avrebbe già causato “decine” di vittime tra i ribelli e “centinaia” di feriti o catturati. La tensione resta molto alta anche nel vicino Libano, dove il conflitto siriano sta acuendo di giorno in giorno le profonde divisioni politiche e religiose fra sciiti e sunniti: un manifestante che partecipava a un sit-in di protesta a Beirut davanti all’ambasciata dell’Iran è stato ucciso dopo essere stato raggiunto alla schiena da un colpo di pistola. Ieri, invece, sempre ad Aleppo, un ragazzo di 15 anni è stato ucciso davanti agli occhi della sua famiglia da un gruppo di ribelli islamici che lo hanno accusato di essere blasfemo. Dopo l’arresto, il giovane è stato prima torturato e poi giustiziato davanti alla folla con diversi colpi sparati da un fucile automatico.