Le scuole cattoliche, in Indonesia, stato a maggioranza musulmana tra i più popolosi al mondo, sono state prese di mira dal Consiglio degli Ulema del distretto di Tegal, nella provincia dello Java centrale. Lo riporta Asia News, spiegando che le autorità religiose hanno definito le scuole cattoliche “haram”. Si tratta di un concetto che è traducibile con “proibito”, e può applicarsi ad ogni attività dell’uomo, ad ogni oggetto, animale, circostanza, atteggiamento e via dicendo. In sosanza, è “haram” tutto ciò che non è in consonzna con i precetti islamici. Eppure, le scuole dei cattolici, che nel Paese rappresentano una piccola ma importante minoranza, sono frequentate e particolarmente apprezzate anche da molte persone di fede diversa. Harun Abdi Manaf, il capo del Consiglio, ha fatto sapere che si è deciso di lanciare una fatwa contro quei genitori che islamici che manderanno comunque i loro figli in queste scuole. Molte famiglie islamiche, tuttavia, hanno protestato contro il provvedimento, difendendo l’eccellenza degli istituti gestiti da preti, suore, o laici cristiani. Resta il fatto che il Consiglio degli Ulema si è inscritto in una battaglia politica volta a introdurre l’insegnamento obbligatorio dell’islam per i musulmani anche nelle scuole che non lo sono.



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