Quella siriana, rischia di diventare una guerra dai contorni sempre più estesi, e dai connotati sempre più marcatamente religiosi. Hezbollah ha fatto sapere di voler prendere parte al conflitto, per arrestare un progetto ostile. Lo ha riferito Sayyid Hasan Nasrallah, leader del movimento politico libanese filo-iraniano, che, oltre a produrre iniziative legate al welfare per le popolazioni islamiche, dispone di un braccio armato impiegato nelle tipiche battaglie dell’islam radicale.  Nasrallah, nell’ammettere per la prima volta la presenza di uomini del “partiti di Dio” nella vicenda bellica siriana, si è detto convinto della necessità di fermare un disegno che, se condotto a termine, avrebbe ripercussioni «contro tutti noi, libanesi, siriani, sciiti e sunniti». Il progetto di cui parla avrebbe carattere «americano-sionista-takfiro». Per quanto riguarda l’”americano” e il “sionista”, si tratta della classica attribuzione all’Occidente (che, per gli estremisti, è un concetto interscambiabile con “Usa”) e agli ebrei, da parte del pensiero fondamentalista, della colpa di tutti i mali del mondo. Il termine ”takfiro”, invece, si riferisce ai fondamentalisti islamici sunniti. «E’ vero, siamo entrati in battaglia. Ma non siamo certo i primi. Molti altre entità libanesi ci hanno preceduto», ha spiegato, infine, Nasrallah. 



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