E’ stato eletto in Iran il successore di Mahmoud Ahmadinejad. Dalle urne è uscito vincitore, a sorpresa, il candidato moderato-riformista Hassan Rohani che ha conquistato oltre il 50 per cento dei voti e ha evitato così un ballottaggio che tutti davano invece per scontato. Altissima l’affluenza, tra il 70 e l’80 per cento. Il religioso, sostenuto dagli ex presidenti riformisti, Akbar Hashemi Rafsanjani e Mohammad Khatami, ma anche dall’hojatoleslam Hassan Khomeini, nipote dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, defunto leader della Rivoluzione Islamica, aveva ottenuto quasi 16 milioni e mezzo di voti (sui 31,11 contati validi) quando era stato completato lo scrutinio di oltre il 90 per cento dei seggi per queste elezioni presidenziali in Iran. Il sindaco di Teheran, Mohammad Baqer Qalibaf, si attestava al secondo posto con il 16,31% dei consensi (5,07 milioni di voti). Proprio la massiccia partecipazione da parte dei cittadini, i quali hanno accolto i ripetuti appelli a recarsi a votare, ha costretto il rinvio di oltre cinque ore della chiusura delle urne: per tutta la giornata di ieri, infatti, sono state registrate lunghe code ai seggi, a Teheran ma anche in molte altre città del Paese. Il riformista Rohani, che per 16 anni è stato segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, è vicino all’ex presidente Rafsanjani e nel 2003 è stato nominato capo negoziatore sul nucleare.