Secondo una notizia riportata dal sito Jihad Watch, che monitorizza la repressione dei cristiani nei paesi islamici, in Egitto ci sarebbero minacce nei confronti dei cristiani intenzionati a manifestare il prossimo 30 giugno, in occasione del primo anniversario della sua elezione, contro il presidente Morsi. Minacce esplicite anche di morte per tutti coloro che manifesteranno, a fronte di una raccolta di 15 milioni di firme che chiede le dimissioni di Morsi e nuove elezioni. Da parte del leader del gruppo estremista egiziano Jamaa Islamiya, Assem Abdel Maged, è arrivato il monito: chi manifesta è un estremista copto, ha detto. Parlando su un acanale satellitare sillabico, ha aggiunto:  “Non sacrificate i vostri figli, l’opinione pubblica musulmana non tollererà il tentativo di rovesciare il presidente.” Abdel Maged, condannato all’ergastolo per il suo ruolo negli attacchi terroristici a fine degli anni Ottanta a Minya nel quartier generale della polizia, dove furono uccisi 117 poliziotti, è coordinatore per il Movimento Tagarrod a sostegno di Morsi. Sul caso è intervenuto il Papa copto Tawadros II, su cui è stata fatta pressione per invitare i suoi fedeli a non partecipare alla manifestazione, ma ha risposto che ognuno dei suoi fedeli è libero di scegliere come comportarsi. 



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