Dopo la vittoria al primo turno nelle recenti elezioni presidenziali, Hassan Rohani ha fin da subito mostrato i primi segnali della svolta riformista iraniana che l’Occidente aspettava. Intervenuto nella prima conferenza stampa da presidente, trasmessa in diretta dalla v di Stato, Rohani ha parlato anche del programma nucleare iraniano, uno dei maggiori motivi di attrito tra il Paese e la comunità internazionale. Rohani ha annunciato di voler mostrare più trasparenza in un clima di “fiducia reciproca”, ma conferma che le sanzioni contro l’Iran sono state “ingiuste e ingiustificate”. L’’Iran, inoltre, “non è pronto a sospendere l’arricchimento dell’uranio”. Il nuovo governo, ha poi aggiunto, “sarà tollerante con gli altri Paesi, da questo entrambe le parti ne beneficeranno. Spero che anche gli altri Paesi sfruttino questa nuova opportunità di avere con noi relazioni amichevoli”. Rohani si affretta però a porre la prima condizione da presidente: l’Iran continuerà a non accettare alcuna ingerenza straniera in Siria, anche se dice di sperare che “con i Paesi della regione e anche col popolo del paese potremo risolvere i problemi”. Riguardo l’esito del voto, invece, Rohani ha detto che si è trattato di “qualcosa di più di un’elezione, è stato un appello della maggioranza della popolazione alla moderazione e al rispetto e contro l’estremismo”. “Non dimenticherò le promesse fatte prima del voto, ma quello che posso dire è che l’epoca della tristezza è finita”, ha poi concluso.



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