Situazione sempre più allarmante in Turchia dove sembra ci si stia avvicinando a grandi passi a una vera e propria guerra civile. Le minacce infatti che arrivano dal governo, che ha dichiarato illegale lo sciopero proclamato oggi dai sindacati degli architetti, dei dentisti e dei medici, e dal premier Erdogan, che ha detto di non riconoscere alcuna autorità al Parlamento europeo, non fanno altro che scaldare l’aria. Onoltre il governo ha fatto sapere di essere intenzionato a schierare lp’esercito contro i manifestanti. I manifestanti da parte loro non hanno intenzione di fermarsi, dopo essere stati cacciati dalla piazza di Istanbul teatro di violenti scontri nei giorni scorsi e focolaio della rivolta: rivolta che ormai si è estesa anche in altre città compresa la capitale Ankara. Il pugno di ferro delle autorità si è fatto sentire nelle ultime ore con violenti pestaggi e arresti di giornalisti tra cui anche un fotoreporter italiano. Secondo indiscrezioni il giornalista italiano dovrebbe venir liberato nei prossimi giorni, il ministro Emma Bonino ha fatto sapere di star seguendo direttamente il caso. Tornando alle dichiarazioni anti europee, si tratta di una reazione alla denuncia da parte della Ue verso le brutalità commesse dalla polizia turca ma anche sul comportamento dello stesso Erdogan. Ricordiamo che la Turchia da anni sta cercando di essere ammessa proprio nell’Unione europea.