Il Brasile si scopre contro il calcio. Il paese che da sempre rappresenta l’ideale stesso del calcio, che in questi giorni sta ospitando la Confederations Cup e che l’anno prossimo organizzerà i mondiali di calcio, scende in piazza per protestare contro le spese ritenute eccessive per queste manifestazioni sportive. Non solo: si manifesta anche contro il caro-trasporti. In maggior parte studenti, ieri sera tramite l’ormai usuale tam tam via facebook che negli ultimi tempi scandisce in tutto il mondo la protesta, a Brasilia, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Fortaleza e Salvador si è accesa la protesta. Trentamila persone nella sola San Paolo, mentre qualcuno adesso fa notare che anche prima delle partite di Confederations cup, in special modo quella del Brasile, ma anche prima di Messico-Italia, molte persone avevano protestato fuori dello stadio. Per disperdere la folla ieri sera la polizia ha sparato pallottole di gomma e gas lacrimogeno: la folla voleva raggiungere lo stadio dove si stava giocando Thaiti-Nigeria. Qualche centinaio di manifestanti è salito sul tetto del parlamento a Brasilia gridando “il parlamento è nostro”. Ci sarebbero una trentina di feriti e molti arresti. A guidare le proteste il movimento ‘Copa pra quem’ (Il mondiale per chi?) che accusa il governo di aver sfrattato migliaia di persone per costruire parcheggi e costruire strutture per i tifosi in vista del mondiale del prossimo anno. Alla base di tutto l’aumento negli ultimi giorni delle tariffe dei mezzi di trasporto e le spese per i Mondiali di calcio.