Colpa delle divisioni causate dalla proposta di ristrutturazione della Tv di Stato (come si sa alcuni giorni fa il governo aveva deciso di chiuderla e licenziare tutti i dipendenti) l’esecutivo greco entra in piena crisi. Il partito di Sinistra democratica che faceva parte della coalizione di governo ha infatti annunciato di voler ritirare i suoi ministri conservando però l’appoggio esterno al primo ministro Samaras. E’ un atto grave che potrebbe portare allo sfascio del governo stesso: senza i suoi 14 deputati infatti Samaras si troverebbe con 153 parlamentari su un totale di 300. La rottura si è verificata dopo che il Pasok, l’altro partito di governo, aveva rifiutato la proposta di Sinistra democratica di ridurre il numero dei licenziati tra i dipendenti della tv di stato (la Corte di giustizia ha infatti dichiarato nullo il provvedimento di chiusura dell’ente) e dare garanzie sul tipo di contratto di riassunzione. E’ arrivato immediatamente un richiamo al senso di responsabilità di tutti da parte del commissario Ue agli affari economici: necessario, ha detto, ritrovare la stabilità per fare le riforme necessarie per uscire dalla crisi. Intanto la notizia dell’uscita del partito ha provocato subito un crollo alla Borsa di Atene che ha perso circa il 3,5%.