Si riapre il caso Battisti, l’ex terrorista accusato in Italia di diversi omicidi. La richiesta di estradizione presentata dal nostro paese era stata respinta dall’allora presidente brasiliano Lula: Cesare Battisti gode di un permesso di lavoro permanente nel paese sudamericano. Il caso si riapre perché è tornata alla ribalta una vecchia faccenda, di quando l’uomo era ancora un latitante che si nascondeva in Brasile. Ai tempi cittadino francese, Battisti era stato condannato per timbri falsi sul suo passaporto: aveva ammesso la colpa. Adesso l’ex terrorista ha chiesto l’annullamento della condanna per quell’episodio, ma la richiesta è stata respinta. In tal cosa, come prevede la legge brasiliana per chi adopera passaporti falsi, potrebbe essere espulso anche immediatamente. Ma visto l’asilo politico che gli è stato concesso, difficilmente ciò sarà possibile.