Dall’inizio del 2013, le esecuzioni della pena capitale in Arabia Saudita sono state ben 40, mentre nell’arco del 2012 si è raggiunta la cifra record di 76 persone giustiziate. Lo riporta l’agenzia AsiaNew specificando come, nel regno, dove vige la Sharia, la fonte di legislazione basata sul corano, i condannati vengono uccisi mediante il taglio della testa con la sciabola. Di recente, lo Stato si è trovato a dover far fronte alla carenza di boia. Sono sempre meno, infatti, i cittadini che decidono di intraprendere questo macabro mestiere. A quanto ha riferito il Dipartimento della Giustizia saudita attraverso una circolare, le persone in grado di mozzare una testa a sangue freddo sono decisamente poche. Per essere capaci di una simile pratica, è richiesto un addestramento particolarmente duro. Costoro sono contesi dalle varie giurisdizioni e devono attraversare l’intero Paese per presenziare alle esecuzioni. Il che, pare che paralizzi il sistema giuridico. Al punto che il dipartimento, sempre attraverso una circolare, ha autorizzato i tribunali a ricorre alla fucilazione per uccidere i condannati a morte. Sembra che questa modalità di esecuzione non sarebbe contraria ai precetti della legge islamica.