Gli svizzeri, si sa, non amano gli stranieri. E adesso, hanno sancito la loro scarsa ospitalità anche sul fronte legislativo. Un referendum votato a larghissima maggioranza ha decretato alcune restrizioni al diritto d’asilo. Si è trattato di una ratifica di una legge già approvata dal Parlamento, ma osteggiata da numerosi associazioni ecclesiastiche, di sinistra, o umanitarie. La decisione è frutto di un crescente malcontento per l’aumento dell’immigrazione. Il ministro della Giustizia, Simonetta Sommaruga, ci ha tenuto a far presente che chi, effettivamente, ha bisogno di aiuto e protezione e fa richiesta di asilo, continuerà ad essere ospitato dalla Confederazione Elvetica. La consultazione referendaria è stata approvata dal 78,45% dei votanti. Considerando i dati disaggregati, i voti favorevoli alla disciplina in senso restrittivo sono stati particolarmente alti nella Svizzera tedesca. Complessivamente, i voti favorevoli sono stati 1.572.590, quelli contrari 432.068. L’affluenza alle urne, invece, è stata piuttosto bassa, pari al 39,4%. Tra i provvedimenti assunti con la nuova legge, vi è la limitazione a cento giorni per la durata dei processi per ottenere l’asilo. Non sarà più possibile, inoltre, fare richiesta presso la ambasciate svizzere all’estero



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