Dopo il sacerdote copto ucciso nei giorni scorsi, un altro cristiano è rimasto vittima nelle ultime ore dei militanti islamisti. La colpa dei cristiani egiziani è quella di essersi schierati contro il deposto presidente Morsi. Al momento questi episodi di violenza sono delimitati al territorio della penisola del Sinai, dove per la vicinanza con i territori palestinesi la situazione è molto confusa. L’esercito egiziano negli ultimi giorni infatti secondo fonti di Hamas avrebbe ucciso in diversi scontri circa duecento persone tra cui 32 militanti di Hamas e arrestato 45 persone. La posizione ufficiale di Hamas è quella di mantenersi estranea a quanto sta succedendo in Egitto anche se ha dichiarato il proprio sostegno al deposto Morsi. Il cristiano ucciso, un commerciante di 60 anni, Magdy Habashi, era stato rapito lo scorso sabato dalla città di Sheikh Zweid: il suo corpo decapitato è stato ritrovato nelle scorse ore in un cimitero della zona. Le autorità mantengono il massimo riserbo su questi episodi, ma appare evidente che militanti islamisti stiano sfogando la loro rabbia per la deposizione del presidente Morsi.