Sidonie Fery aveva circa dieci anni quando, dalla baia di Great South, al largo di Long Island, gettò in acqua una bottiglia di vetro con dentro un foglietto di carta. Un gesto romantico e innocente di una bambina che sperava di rendere migliore la giornata di qualcuno che, trovando quel messaggio, avrebbe letto la frase “Be excellent to yourself, dude!” (“Trattati bene, amico”). Tre anni fa, all’età di 18 anni, Sidonie ha perso la vita cadendo da un dirupo in Svizzera, dove si era trasferita per studiare. Oggi, a distanza di anni, la sua bottiglietta è stata finalmente ritrovata.
La scoperta è stata fatta da alcuni lavoratori impegnati a ripulire la spiaggia nel villaggio di Patchogue, vicino Manhattan, colpita dall’uragano Sandy, che hanno chiamato il numero di telefono riportato insieme al messaggio. La madre della giovane, Mimi Fery, dopo aver saputo del ritrovamento, è scoppiata in lacrime. Ha ringraziato gli operai, definendoli “molto, moto gentili”, e ha descritto la figlia come sognatrice, creativa e amante delle poesie che scriveva.
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Non è la prima volta che, a distanza di tanti anni, vengono scoperti messaggi contenuti in bottiglie di vetro: verso la metà di aprile di quest’anno, mentre stava ripulendo con un gruppo di amici una spiaggia sulla costa meridionale della Croazia, la ventitreenne appassionata di surf, Matea Medak-Rezic, ha visto spuntare dalla sabbia un collo di bottiglia. L’ha afferrata e, notando un foglietto al suo interno, l’ha aperta: “Dentro c’era un biglietto umido con su scritto in inglese: Mary, sei veramente una bella persona, spero che continueremo a scriverci, io lo farò.
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Il tuo amico di sempre, Jonathon. Nuova Scozia ’85”, ha raccontato la giovane al quotidiano locale Dubrovacki Vjesnik che ha riportato la notizia. Quella bottiglia di vetro, gettata in mare da un innamorato canadese nel 1985, in 28 anni ha fatto il giro del mondo, arrivando fino in Croazia. Purtroppo, non si è saputo niente su chi fosse Mary, la persona a cui il messaggio era dedicato. Decisamente meno romantico è invece il messaggio in bottiglia più vecchio mai ritrovato: dopo aver viaggiato per quasi un secolo (98 anni), è stato Andrew Leaper, capitano di un peschereccio scozzese, a ritrovarlo nelle sue reti nel Mare del Nord. “Siete pregati di compilare questa nota indicando data e luogo del ritrovamento – recitava il foglietto – e portarla al più vicino ufficio postale. Nella risposta vi sarà comunicato dove e quando è stata messa in mare. Il nostro scopo è di determinare la direzione delle correnti profonde del Mare del Nord”. Insomma, si trattava di uno studio sulle correnti marine effettuato dal capitano C. Hunter Brown della Glasgow School of Navigation, che il 10 giugno 1914 gettò in mare 1.890 bottiglie di vetro. Quella ritrovata era la numero 646B.
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