Mohammed Badie, un leader spirituale dei Fratelli musulmani, ha dichiarato che è possibile sospendere il Ramadan per impegni come la lotta agli autori della cacciata dell’ex presidente Morsi. Lo ha fatto con una serie di tweet dimostrando un buon uso della Rete e paragonando il gesto alla sacra battaglia di Badr, citata nel Corano, in cui i seguaci di Maometto riuscirono a vincere nonostante l’inferiorità numerica sui loro nemici contro la tribù di Quraish nell’anno 624. Per Badie, coloro che lasciano piazza abia al-Adawiya dove si concentrano ancora i sostenitori di Morsi, saranno puniti con la stessa sentenza che punì coloro che lasciarono la battaglia di Badr. Non solo: ha chiesto che per l’anniversario della battaglia sacra, che cade il 26 luglio (17 del mese di Ramadan) si metta in atto la seconda battaglia di Badr. Insomma, una invocazione di guerra santa, anzi di jihad. E visto che tutto questo cade nel mese sacro del digiuno, sarà possibile evitarlo vista la sacralità degli impegni che attendono i musulmani pro Morsi. Ai tempi di quella battaglia fu possibile sospendere infantti il digiuno per essere in forma fisica per lo scontro. Badie forse ha anche altro di cui preoccuparsi: il procuratore generale egiziano ha infatti ordinato proprio nelle scorse ore il congelamento dei suoi beni e di quelli di altri leader dei Fratelli musulmani e dei salafiti. Dal sito dei Fratelli musulmani invece arrivano rassicurazioni: “La resistenza del Fratelli Musulmani al colpo di stato militare è pacifica, comprende le masse che non riescono a rinunciare ai loro libertà e sovranità”.