Il leader talebano Adnan Rasheed ha inviato una lettera a Malala Yousafzai, la ragazzina pachistana rimasta ferita lo scorso ottobre da uno sparo alla testa nella valle dello Swat perché promuoveva l’istruzione femminile. Il gesto venne poi rivendicato dal gruppo Tehrik-e-Taleban (Ttp). Nella lettera, che Associated Press ha potuto esaminare e far controllare a un altro comandante talebano che ne ha confermato l’autenticità, Rasheed non chiede esplicitamente il perdono della giovane, ma definisce “scioccante” l’attacco nei suoi confronti, un’azione che “si poteva evitare”. Il comandante talebano aggiunge che avrebbe voluto addirittura chiedere alla ragazza di smettere di criticare i talebani, proprio per evitare che questi potessero farle del male. Nonostante ciò, Rasheed non definisce un errore l’aggressione ai danni di Malala, ma dice che avrebbe voluto non fosse accaduto. Il leader talebano sottolinea inoltre di stare parlando a titolo personale e la sua opinione non rappresenta quella del gruppo. Pochi giorni fa, Malala Yousafzai ha parlato alle Nazioni Unite a New York, proprio il giorno del suo compleanno: “Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. I talebani non mi ridurranno mai al silenzio e non uccideranno i miei sogni”, aveva detto durante il suo discorso.