E’ arrivata la prevista e temutissima scure del taglio dei dipendenti della Pubblica amministrazione. Se ne parlava da mesi, la si rimandava: alla fine il parlamento con 153 voti favorevoli su un totale di 300, dunque una spaccatura quasi perfetta, ha dato il via libera. Lacrime e sangue per un paese già in ginocchio: tra licenziamenti e cassa integrazione 25mila dipendenti statali resteranno a casa entro la fine dell’anno. Senza questa – e altre – misura non sarebbero arrivati i soldi della nuova tranche di prestiti promessi dalla troika. Per settimane migliaia di dipendenti tra cui insegnanti, poliziotti, dipendenti dei ministeri e delle amministrazioni avevano manifestato cercando di allontanare questa iniziativa: non è servito a nulla. Fino a mezzanotte hanno manifestato davanti al parlamento: e adesso? Per il leader del partito di sinistra radicale, si tratta di un sacrificio umano e l’intera iniziativa è un disastro. Settimana prossima sarà ad Atene il ministro delle finanze tedesco: iniziative straordinarie per evitare incidentiverranno prese chiudendo il centor di Atene a ogni manifestazione. La Germania, con la sua politica dell’austerità, è infatti considerata dai greci la principale repsonsabile della situazione.