Per i cristiani pachistani c’è sempre un motivo per essere vittime della violenza islamista: accuse di blasfemia, stupri, e adesso anche un padre picchiato a sangue semplicemente perché difendeva le figlie da dei molestatori. Lo racconta l’agenzia Asianews, descrivendo come l’uomo sia intervenuto per difendere le figlie dai pesanti e continui commenti loro rivolti dai nipoti del proprietario della fabbrica di mattoni dove le due ragazze lavorano, tutti musulmani. Per questo gesto Rafique Masih è stato picchiato violentemente dai due che nonostante la coraggiosa denuncia dell’uomo sono ancora tranquillamente a piede libero. Tra l’altro la famiglia dell’uomo, molto povera, aveva chiesto un prestito di 70mila rupie, circa 800 dollari, ai proprietari della fabbrica: “Questi pensano che dei poveri cristiani non meritano rispetto e che quindi possono farci qualunque cosa. Non sarò ricco, ma combatterò per avere giustizia e per il rispetto e la dignità della mia famiglia” ha detto l’uomo ad Asianews. La violenza è accaduta a casa della famiglia cristiana: i due musulmani si sono presentati alla sera, dopo che in giornata Rafique aveva chiesto loro di non disturbare più le figlie. facendo irruzione armati di bastoni di legno e di mattoni. Prima hanno picchiato uno dei figli, poi il padre. Nell’aggressione, all’uomo è stato anche rotto un braccio. Quando si sono messi a prendersela anche con le figlie sono intervenuti dei vicini di casa: i due musulmani allora hanno sequestrato tutta la famiglia nella loro abitazione. Solo alcuni giorni dopo grazie all’intervento della Commissione giustizia e pace (Ncjp) si è riusciti a liberare la famiglia.