Si muove l’Unione Europea: Hezbollah, il partito politico estremista la cui sede da anni è nel Libano, potrebbe finire sulla black list, la lista nera dei movimenti terroristici. Questo per svariati motivi, l’ultimo dei quali l’accusa netta da parte della Bulgaria del coinvolgimento di Hezbollah nell’attentato all’aeroporto di Burgas di un anno fa che costò la vita a cinque turisti israeliani. Hezbollah, come si sa, è l’ala armata del movimento sciita al governo in Libano e appoggia il regime del presidente siriano Assad. Il consiglio dei ministri degli esteri della Ue si riunisce lunedì prossimo: oltre a questo argomento, anche la situazione siriana. Per quanto riguarda la decisione di mettere Hezbollah sulla black list occorre il voto unanime di tutti i 28 paesi membri: alcuni, come Austria e Repubblica Ceca, oso contrari. La paura è che con una decisione del genere il Libano possa tornare a situazioni di guerra civile. L’Italia è in pausa di riflessione: si chiedono prove certe sul conto del movimento sciita. Si potrebbe arrivare a un compromesso: mettere sulla lista nera l’ala militare e rafforzare il dialogo con quella politica. Per quanto riguarda la Siria, sarebbe delle ultime ore la richiesta degli Usa alla Francia di non vendere armi ai ribelli; Londra h già detto da tempo che non è sua intenzione farlo. Il motivo? L’idea che la guerra possa durare per anni. 



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