Ha dell’incredibile la storia di Eric Myers, scomparso ventidue anni fa e dichiarato morto nel 1996. Sei anni fa, è ricomparso in compagnia di un uomo, il suo fidanzato. All’età di 34 anni, quando era sposato e con cinque figli, Eric decide di abbandonare tutto e far perdere le proprie tracce con la scusa di un viaggio di lavoro. Di lui non si ebbe più alcuna notizia. Nella famiglia, distrutta dal dolore per la perdita dell’uomo, uno dei figli (allora undicenne) si abbandonò all’alcol per il trauma dovuto alla scomparsa del padre. Kirsten, invece, che all’epoca aveva solo 8 anni, ricorda che piangeva ogni notte urlando dal dolore. Eric decise di non poter più vivere nell’inganno e iniziò a viaggiare, senza dire niente a nessuno e senza pensare alle conseguenze del suo gesto: arrivò quindi a Cabo San Lucas, in Messico, e poi a Palm Springs, in California, dove conobbe un turista canadese, Sean Lung, suo attuale compagno. “Mi sono seduto lì, dicendomi: sto qui un paio di giorni e poi torno. Sono ancora in tempo. Forse una settimana. Forse due settimane”, ma poi non tornò più. La sua storia, Myers l’ha raccontata di recente alla tv americana Abc, sei anni dopo il suo ritorno avvenuto nel 2007. “Mi rendo conto che la mia è stata la scelta più egoistica al mondo”, ha detto. Le sue azioni, però, hanno creato danni pesantissimi alla famiglia, anche economici: la moglie e i figli, infatti, dopo la sua scomparsa, hanno riscosso una polizza di 800mila dollari. L’assicurazione, adesso, li rivuole tutti. “Non posso dire nulla per negare che questa è la cosa più egoista del mondo. E non potrò mai essere dipinto come un santo. Ma nessuno è del tutto buono, come nessuno è completamente cattivo“, ha detto Myers.