Continua a salire il bilancio delle vittime del disastro ferroviario avvenuto ieri sera, alle 20.42, a Santiago di Compostela, in Spagna. Sono ottanta i morti accertati fino a questo momento, oltre 178 i feriti. Delle 95 persone ancora ricoverate, 36 sono gravissime, tra cui anche quattro bambini.

Mentre proseguono le indagini delle autorità che si stanno occupando del caso, il macchinista alla guida del treno deragliato è stato ufficialmente indagato come possibile responsabile del disastro. Il suo nome è Francisco José Garzon Amo, 52 anni, già sottoposto al test dell’etilometro che ha dato esito negativo. “Andavo a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…”, ha detto uno dei due macchinisti pochi secondi dopo l’incidente in una comunicazione via radio dalla cabina del treno. In quel tratto di curva, già in passato definita “pericolosa” da alcuni tecnici addetti ai lavori, il limite di velocità era fissato a 80 chilometri orari.



Lo stesso macchinista amava inoltre vantarsi, sul proprio profilo Facebook, dell’alta velocità che riusciva a raggiungere: circa quattro mesi fa, l’uomo ha pubblicato sul social network una foto del tachimetro di un convoglio che segnava i 200 chilometri orari, vantandosi di “non poter andare più forte se no mi fanno la multa”. La stessa immagine è stata da poco cancellata. “Frena che vai troppo veloce”, gli scrive scherzando un altro utente. “Sono al limite, non posso andare di più”, replica lui. Interviene poi un terzo: “Se ti becca la Guardia Civil rimani senza punti”. Il macchinista risponde allora divertito, scrivendo in maiuscolo: “Che bello sarebbe andare in parallelo alla Guardia Civil e superarli facendo saltare l’autovelox. Ahah, che bella multa per Renfe” (la compagnia ferroviaria spagnola, ndr).



Se un treno deragliato “travolge” la nostra indifferenza della vita

Tra i passeggeri che si trovavano a bordo del treno, secondo quanto riferito fonti spagnole, sembra che ci fosse anche un italiano: “Il nostro ambasciatore Pietro Sebastiani è sul posto con il console onorario per verificare di persona l’eventuale presenza di italiani”, hanno fatto sapere all’Adnkronos fonti della Farnesina. “Al momento non ci risulta, come invece riportato da fonti stampa, la presenza di un gruppo di italiani. Le autorità locali non hanno ancora stilato la lista delle vittime”. Quello avvenuto ieri sera è senza dubbio l’incidente più grave della storia ferroviaria spagnola: l’unico precedente risale al 1980, quando un treno che viaggiava da Madrid a Valencia fu protagonista di un incidente in cui morirono 27 persone.



Leggi l’articolo originale su ilsussidiario.net