Incubo epidemia negli Stati Uniti. I funzionari della sanità della contea di Los Angeles hanno annunciato di aver trovato uno scoiattolo, coperto di pulci, risultato positivo alla peste bubbonica, la piaga (chiamata anche Grande morte o Morte nera) che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 uccidendo almeno un terzo della popolazione del continente (circa 200 milioni di persone).Il mese scorso, invece, in Nuovo Messico venne trovato lo stesso microrganismo specifico che causa la peste bubbonica (definito Yersinia pestis o cocco-bacillo di A. Yersin e S. Kitasato, dal nome dei ricercatori che lo scoprirono nel 1894) in due cani: in quel caso gli esperti fecero sapere che il ceppo era molto simile a quello del quattordicesimo secolo. “Si tratta di peste”, ha confermato il Dott. Mark Dimenna, vicedirettore del Dipartimento di Salute Ambientale ai giornalisti delle televisioni locali. “E’ la peste bubbonica, la Morte Nera, lo stesso organismo di sempre”. Ci si chiede, quindi, se presto potrà diffondersi negli Stati Uniti un nuovo focolaio di un’antica epidemia.
Fortunatamente, come spiegato dai funzionari della sanità pubblica, tale ipotesi è da escludere: casi sporadici di peste in animali selvatici e domestici, ma anche negli esseri umani, si registrano ogni anno. La peste, infatti, oltre all’uomo e ad alcuni carnivori, colpisce in modo particolare i roditori selvatici (tra cui topi, gli stessi scoiattolo, ma anche conigli e lepri) che costituiscono il serbatoio biologico dell’agente infettivo. In questi organismi, l’infezione può decorrere cronicamente ed è addirittura ben tollerata: è proprio per questo motivo che, periodicamente, possono manifestarsi in una diffusione della malattia.
La peste può essere trattata con successo con antibiotici nella maggior parte dei casi, un’opzione che ovviamente i nostri antenati medievali non avevano, ma la malattia può ancora risultare mortale in caso di progressione. Sempre negli Stati Uniti, ma in California, nell’ottobre dell’anno scorso venne trovato un altro scoiattolo con la peste: come fatto sapere successivamente dal Dipartimento di Salute Ambientale della Contea di Riverside, erano almeno dieci anni che non veniva rinvenuto un animale con questa malattia. Andando indietro nel tempo, infatti, si osserva che il precedente caso risale all’ottobre del 1999, quando (ancora una volta a Los Angeles) quattro scoiattoli e un gatto vennero trovati positivi alla peste, generando ovviamente una certa apprensione in città.
Anche in quel caso le autorità sanitarie tranquillizzarono i residenti e minimizzarono l’accaduto, provvedendo però a chiudere i due parchi in cui gli scoiattoli furono trovati e a spruzzare pesticidi per uccidere le pulci, cioè i parassiti che diffondono la malattia. Anche un gatto randagio, che da tempo si aggirava nella zona, contrasse l’ infezione e venne ucciso per precauzione. Gli esperti fecero sapere che l’ elemento più allarmante è proprio l’eventuale infezione degli animali domestici: è molto meno probabile, infatti, che l’uomo venga contagiato da un animale selvatico come lo scoiattolo.
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