L’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea (una sorta di ministro degli Esteri) Catherine Ashton ha incontrato Mohamed Morsi, presidente egiziano deposto da un golpe dell’esercito dopo che gli aveva dato un ultimatum di 48 ore per giungere a patti con i manifestanti e porre fine alle violenze contro i civili. Il colloquio è durato due ore. La Ashton ha fatto sapere le sue condizioni sono molto buone. «Ho cercato di essere certa che la sua famiglia fosse al corrente delle sue buone condizioni di salute», ha dichiarato la Ashton, ritenuta ormai uno tra i principali possibili mediatori del conflitto. Il commissario europeo, la prima persona esterna che vede Morsi dal 3 luglio, giorno della deposizione, ha spiegato che il prigioniero vede la televisione ed è al corrente di quanto è accaduto nelle ultime settimane. Sa anche che dall’inizio delle rivolte sono 300 i morti. Lui stesso è in carcere con l’accusa, tra le altre di omicidio. La Ashton ha incontrato anche il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Abdel Fattah al-Sisi, tra coloro che hanno deposto Morsi. Prima di arrivare in Egitto, il commissario ha auspicato che i Fratelli musulmani vengano integrati nel nuovo processo di pacificazione.