Cinque suicidi in altrettanti anni, i primi tre dei quali nel giro di cinque mesi: è ovvio che il liceo Southeast Polk nella città di Pleasant Hill nello stato americano dello Iowa si sia meritato il poco piacevole attributo di “scuola dei suicidi”. Entrando nel triste dettaglio, quattro studenti di questa scuola si sono uccisi nel giro di sette mesi nello stesso anno, il 2008. Sembrava che l’allucinante serie di morti si fosse fermata ormai da anni, invece si è appena registrato un nuovo caso, il quinto.
Ovviamente nessuno dei cinque episodi è collegato fra di loro, ma piuttosto al medesimo disagio adolescenziale che spesso colpisce i ragazzi di quell’età. L’ultimo caso è poi legato a un tipico episodio di bullismo, almeno secondo le prime ricostruzioni. AJ Betts, 16 anni, deceduto dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, era gay dichiarato. Non solo, era anche di colore e soffriva di un difetto fisico seppur lieve, il cosiddetto labbro leporino. Tutte condizioni che in una età così particolare come quella, scatenano spesso e volentieri prese in giro, isolamento, provocazioni. E chi non è abbastanza temprato e vive queste sue condizioni in stato di solitudine, è facile che decida di farla finita, non riuscendo a trovare sollievo alla sua condizione.
A parlare di bullismo anti gay è per adesso la madre Sheryl Moore. La cosa grave, come ha detto sempre la madre, è che il figlio aveva parlato ai suoi insegnanti della situazione in cui si trovava a vivere, ma nulla di concreto sarebbe stato fatto. Sheryl insiste che le sofferenze del ragazzo siano cominciate un anno e mezzo fa quando AJ confessò apertamente le sue tendenze omosessuali: il fatto di essere di razza mista e di avere quel labbro particolare hanno solo peggiorato le cose. Eppure sempre la madre dice che in casa nessuno si era potuto accorgere di quanto il figlio stesse attraversando: era il ragazzo più felice che avessi mai visto, ha detto. Sebbene questa scuola sia adesso nuovamente ricordata come la scuola dei suicidi, i casi precedenti non erano tutti legati a episodi di bullismo, anzi.
Ad esempio il caso di Kyle Johnson, capitano della squadra di football della scuola, un ragazzo apparentemente a posto e realizzato, ma che invece per una serie di incidenti sportivi temeva di perdere la sua posizione. Resta il fatto che gli adolescenti avrebbero forse bisogno di maggior sostengo da parte degli adulti, sia gli insegnanti che i genitori. Lo stato dello Iowa in particolare si segnala come lo stato dove il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti: nel solo anno 2010, 369 di essi si sono tolti la vita. La situazione negli interi Stati Uniti è così grave che nel 2005 è stato dato il via a una fondazione dedicata alla prevenzione dei suicidi, intitolata “Out of the darkness walk”.
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