Le autorità colombiane sono riuscite ad arrestare Roberto Pannunzi boss dell’ndrangheta definito il «Pablo Escobar italiano» (Escobar fu un criminale colombiano che costruì un impero sulla cocaina, arrivando a detenerne l’80 per cento del controllo mondiale). A quanto a riferito il ministro della Difesa colombiano via Twitter era l’uomo più ricercato del Paese. Era l’anello di congiunzione tra la mala calabrese e il cartello Medellin. Si calcola che esportasse fino a due tonnellate di cocaina al mese verso l’Europa. Al suo arresto, Reso possibile dalla collaborazione tra la polizia colombiana e della Drug Enforcement Agency (Dea) Usa, aveva con se un documento di identità falso intestato a Silvano Martino. In contatto con i principali esponenti della mafia italiana, tra cui diverse famiglie riconducibili a Provenzano, era già stato arrestato due volte. La prima fu nel 1994 quando, agli agenti che gli stavano mettendo le manette ai polsi, offrì un milione di dollari in contanti in cambio della sua liberazione. Riuscì a fuggire grazie alla concessione degli arresti domiciliari. Anche nel 2011 fuggì clamorosamente da una clinica privata romana dove era stato ricoverato per motivi di salute.