Il voto dell’assemblea di Strasburgo sul nuovo sistema europeo di asilo segna un importante passo in avanti in un settore di particolare importanza, quello del diritto di asilo. Il Parlamento si é espresso su un pacchetto legislativo che comprende ben 4 differenti dossier. Il negoziato con il Consiglio è stato piuttosto lungo e difficile, ma alla fine i risultati sembrano assicurare un livello di sicurezza e protezione significativamente più elevati di quelli previsti dall´attuale legislazione europea che regola ad oggi la materia.



Con il voto di Strasburgo vengono assicurati migliori standard delle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo, un livello di vita decente e rispettoso del diritto internazionale, e sono armonizzate ulteriormente le disposizioni nazionali. Un punto quest’ultimo di particolare importanza se guardiamo al fenomeno delle “migrazioni interne” dei richiedenti asilo fra i differenti paesi europei. Un fenomeno fisiologico se si considerano la mancanza di un quadro comunitario ben definito e l’esistenza di standard di accoglienza diversi da paese a paese.



Nonostante le pressioni esercitate da alcuni governi il Parlamento é riuscito a trovare anche un compromesso per stabilire l’eccezionalità del ricorso al trattenimento, che non sarà più condizionato alla sola decisione del governo nazionale ma seguirà regole comuni ben definite. La normativa attuale, e precisamente il regolamento di Dublino, stabilisce quale paese sia responsabile dell’esame di una domanda di asilo. Solitamente si tratta del paese attraverso il quale il richiedente asilo è entrato nell’UE. Secondo le nuove regole invece d’ora in avanti i richiedenti asilo non potranno essere trasferiti verso Paesi dell’Unione europea in cui sussista il rischio di trattamenti inumani o degradanti. Sarà inoltre introdotto un meccanismo di allarme rapido per far fronte ai problemi nei sistemi nazionali d’asilo prima che si trasformino in crisi.



Si tratta di innovazioni necessarie ed urgenti considerato che l’ultima modifica al sistema europeo di asilo era stata approvata circa 10 anni fa. La nuova normativa, che una volta approvata anche dal Consiglio entrerà in vigore a partire dal 2015, prevede anche l’introduzione di una banca dati di tutte le impronte digitali dei richiedenti asilo, per facilitare il confronto e l´applicazione prevista del sistema Dublino, con l’obiettivo chiaro di armonizzare le discipline esistenti. Ed anche su questo punto il Parlamento ha fatto sentire la propria voce chiedendo disposizioni più rigorose di protezione dei dati perché questi siano utilizzati per scopi differenti dalla lotta alla criminalità.