La “paura” di affrontare viaggi già prenotati in aree a rischio socio-politico, come l’Egitto, è un elemento valido per chiederne l’annullamento. Lo sostiene il Codacons, l’associazione in favore dei consumatori che torna a schierarsi contro i tour operator. Alcuni di questi, infatti, ritengono che chi, terrorizzato dal recarsi in Egitto per il timore di attentati o di ripercussioni sul piano della sicurezza e della salute, non abbia diritto ad alcun rimborso dei soldi spesi. Il Codacons ricorda invece che la Corte di Cassazione nel 2007 ha affermato che la “finalità turistica” (o “scopo di piacere”) connota la causa concreta del contratto. “Ne deriva quindi – spiega l’associazione – che eventi sopravvenuti alla stipula del contratto incidendo negativamente sulla sicurezza del soggiorno e, quindi, sulla finalità turistica del viaggio, comportano l’estinzione del contratto per sopravvenuta irrealizzabilità della causa concreta dello stesso”. Insomma, chiunque abbia acquistato una vacanza in Egitto e, a seguito delle tensioni scoppiate nel paese, ritiene venga meno la finalità turistica del proprio viaggio, può chiedere l’annullamento del pacchetto senza penali. Il Codacons “invita pertanto tutti i cittadini italiani intenzionati a disdire la vacanza precedentemente acquistata a rivolgersi all’associazione per ottenere informazioni e consigli pratici su come far valere i propri diritti”.