Per chi si trova a combattere una guerra, spesso la fede è motivo di consolazione e sostegno nei momenti di maggiore sofferenza sul campo di battaglia. Ma perchè? Evidentemente – deve aver pensato questo studente americano – non per un fattore “ultraterreno”, ma solo per il conforto della rappresentanza delle proprie idee da parte di un Cappellano militare che possa rinfrancare i combattenti che davanti a tanto orrore possono vacillare nelle proprie convinzioni. I cappellani militari nell’esercito degli Stati Uniti sono di quasi tutte le confessioni (ebrei, cattolici…) ma – stranamente – non ci sono cappellani “atei”. Sì, atei, senza fede, o meglio “umanisti”. La questione potrebbe sembrare strampalata, ma negli Usa la lobby umanista continua a proporre l’istituzione di questa figura alla camera dei rappresentanti. Proposta già bocciata due volte. E in un video che sta impazzando su Youtube, si può assistere alla registrazione di un confronto senza peli sulla lingua tra Daniel Moran, uno studente dell’università del Nord Texas e Michael Burgess, repubblicano e membro del Congresso alla Camera dei Rappresentanti. Dopo un iniziale scambio di battute conciliante, la discussione si fa spigolosa, con lo studente che cerca di argomentare a difesa dell’istituzione di questi “Cappellani Atei”, contro cui il politico ha già votato due volte. “Le volevo esprimere il mio biasimo”, “Secondo me è un’idea stupida, rivoterei ancora contro”. Questo il succo del discorso, davanti a una platea rumoreggiante e – soprattutto – alla bandiera americana. “La fede in Dio non è necessaria per avere un cappellano, ci sono anche atei in trincea: ne abbiamo diritto!” incalza il ragazzo. “Ragazzo mio, se decidi di rivolgerti a un Cappellano – ha replicato il politico – da qualche parte dovrai pur cominciare. E per tutti i Cappellani che ho visto quella parte da cui cominciare è la fede in Dio”.