Come riferito all’Ansa da un alto responsabile dei servizi di sicurezza, il governo provvisorio egiziano potrebbe promulgare nelle prossime ore la legge marziale dopo il susseguirsi delle violenze che solo oggi hanno causato oltre 50 vittime al Cairo. Era stato il presidente americano Barack Obama, parlando ieri da Martha’s Vineyard in Massachussets, dove si trova in vacanza con la famiglia, a far sapere che gli Stati Uniti “condannano fermamente la violenza contro i cittadini. Ci opponiamo alla legge marziale che nega i diritti ai cittadini”. Mentre continua a salire il bilancio dei morti, sta circolando in questi minuti un video che mostra decine di dimostranti assediati dalla polizia su un ponte nella zona di Ramses: sotto i colpi di arma da fuoco, in molti si gettano nel vuoto.
“Ho parlato al telefono con Hollande. E’ necessaria subito un’iniziativa Ue per immediata cessazione di ogni repressione e violenza”. Queste le parole del premier Enrico Letta, su Twitter, dopo il colloquio telefonico con il presidente francese sulla situazione egiziana. “Francia e Italia – ha aggiunto il presidente del Consiglio – convengono sul fatto che la crisi abbia ormai passato il limite, e che il livello di violenza e di repressione sia divenuto inaccettabile e deve, pertanto, cessare”. Continua intanto a salire il bilancio delle vittime al Cairo: fonti dei Fratelli Musulmani parlano di almeno 56 dimostranti uccisi a piazza Ramses, mentre a Ismailiya, a nord della capitale, si contano una decina di morti. Le forze di sicurezza hanno invece fatto sapere che sono 24 i poliziotti rimasti uccisi nelle ultime 24 ore nelle diverse piazze egiziane dove sono esplose le violenze.
Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, sta seguendo “con la massima attenzione e vivissima preoccupazione gli sviluppi della situazione in Egitto” e si tiene “in stretto contatto con il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino”. In tale contesto, come fatto sapere di recente da Palazzo Chigi, il premier avrà alle 16.30 di oggi un colloquio telefonico con il presidente francese François Hollande. Mentre in Egitto continua a salire il bilancio delle vittime degli scontri in diverse piazze del Cairo (nella sola Ramses Square i morti sarebbero già 25), la Farnesina ha avvertito di evitare i viaggi “con destinazioni diverse dai resort situati nelle località turistiche del Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice e Hurgada) ed in quelle della costa nord (Marsa Mathrou, El Alamein), dove al momento non si registrano incidenti”. Il ministero aggiunge però che, 2in ragione del continuo evolvere degli eventi, non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese”.
L’Egitto si prepara al “giorno della collera” indetto dai Fratelli Musulmani. Nuove manifestazioni sono previste oggi dopo la tradizionale preghiera islamica del venerdì, quando i sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi scenderanno in piazza al Cairo, partendo da tutte le moschee per convergere verso piazza Ramsis, almeno secondo quanto annunciato su Twitter dal portavoce del movimento islamista, Gehad el-Haddad: “Nonostante la sofferenza e il dolore per la perdita dei nostri martiri, gli ultimi crimini commessi dai golpisti hanno rafforzato la nostra determinazione a mettervi fine”, si legge in un comunicato diffuso di recente. La tensione resta quindi altissima, dopo che da mercoledì scorso, giorno in cui sono iniziati i violenti scontri, hanno perso la vita quasi 600 persone (il bilancio parla di 578 vittime e oltre 3.500 feriti). La Guida Suprema dei Fratelli Musulmani, Mohammed Badie, ha annunciato che in questo “venerdì della rabbia” il popolo, “che manifesta pacificamente nonostante la ferocia che impone il colpo di Stato militare, resisterà fino a quando il golpe svanirà”. “Il falso potere dato all’esercito – ha aggiunto Badie – si riflette nelle crudeli stragi nella moschea di Rabaa al-Adawiyeh e in piazza al-Nahda”. Dopo il monito del presidente americano Barack Obama, che ha condannato duramente ogni violenza in Egitto, anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto a tutte le parti in causa di cessare gli scontri. I membri del Consiglio “ritengono sia importante mettere fine alla violenza in Egitto e che tutte le parti esercitino la massima moderazione”.