Sei un omosessuale, sei autore di atti immorali. Non è un esponente di chissà quale partito conservatore a parlare così: è il deputato Pedro Carreño, appartenente al partito al potere in Venezuela, quel partito lungamente guidato dallo scomparso Hugo Chavez, che si è sempre presentato al popolo come di ispirazione socialista e marxista. Pedro Carreño durante uno degli abitudinalmente duri dibattiti al parlamento di Caracas, ha apostrofato in questo modo il leader dell’opposizione Henrique Capriles Radonski, anche governatore di uno degli stati che compongono il paese, accusato di corruzione e di frequentazioni con prostitute e omosessuali: “Rispondi, omosessuale” gli ha detto, rincarando la dose con “accetta la sfida, f….”. parole come si capisce dure non degne di una aula parlamentare, ma che colpiscono per il pulpito da cui provengono. I successori di Chavez, scoperti infatti diversi casi di malaffare nella gestione economica del paese, stanno mettendo in atto una politica accusatoria nei confronti dell’opposizione accusando di aver preso parte a questi scandali, ma anche di omosessualità esplicita. Accuse ridicole visto poi che l’opposizione venezuelana è di ispirazione conservatrice e cattolica. Per rimediare a tutto ciò, l’attuale presidente venezuelano Maduro il giorno dopo questo scontro in parlamento ha pensato bene di farsi fotografare insieme ad alcuni attivisti pro gay.