In Inghilterra sempre più giovani appartenenti a famiglie di origine islamica risultano più legati all’Islam tradizionale e politicamente impegnato dei loro genitori. Lo dice una ricerca portata avanti da una istituzione conservatrice, il Policy Exchange, che dimostrerebbe come i giovani di famiglie islamiche sostengono e supportano la Sharia, la legge islamica, e l’uso del velo da parte delle donne. Lo studio ha coinvolto 1003 islamici inglesi tramite Internet e telefonate: il 60% di essi dichiara che preferisce vivere secondo le leggi dello stato inglese, mentre il 37% di coloro che hanno tra i 16 e i 24 anni preferirebbero vivere secondo i comandamenti della Sharia, mentre tra gli adulti sopra i 55 anni solo il 17% di essi preferisce la Sharia.  L’86% degli interpellati ha risposto che la religione è la cosa più importante nella loro vita.  Circa un terzo dei ragazzi dai 16 ai 24 anni pensa che chi si converte a un’altra religione dovrebbe essere giustiziato, mentre pensa la stessa cosa meno di un quinto degli over 55. 



La ricerca sostiene che le autorità britanniche e alcuni gruppi musulmani abbiano stimato in modo esagerato il problema dell’islamofobia, accentuando così il vittimismo da parte dei musulmani: l’84% ha detto di sentirsi integrato nella società britannica, mentre il 28% pensa che le autorità siano andare un po’ oltre nel cercare di non offendere le persone di fede musulmana. 



Munira Miza, lo studente della Kent University che ha scritto un resoconto della ricerca, ha detto: “il governo dovrebbe relazionarsi coi musulmani come cittadini, non attraverso la loro identità religiosa”.

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