Volete essere esentati dal pagamento delle tasse anche voi? Fate pure la richiesta, anche l’ateismo è una religione. Così il governo americano ha risposto alla richiesta di una coppia, fondatori della Fondazione per la Libertà dalla Religione. I due però hanno rifiutato: non vogliono essere esentati, vogliono che a tutte le organizzazioni religiose d’America sia tolto questa sorta di privilegio. In realtà, i ministri del culto negli Stati Uniti hanno diritto all’esenzione solamente di una parte del loro stipendio come indennità da usare per pagarsi un alloggio, una tradizione legale che risale a lungo tempo. Per Annie Laurie Gaylor, che dirige l’associazione ateista, è un privilegio che mette queste persone in vantaggio rispetto al resto dei cittadini: è per questo che si è rivolta a un giudice federale per avere aiuto nella sua battaglia. L’indennità di cui godono i sacerdoti e i ministri dei vari culti è pari al valore equo di mercato per l’affitto della casa o il denaro effettivamente speso per l’edilizia abitativa. Può essere utilizzata solo per una abitazione. Il caso ha dei risvolti interessanti: i membri della fondazione ad esempio si sono proposti di versare alla coppia 15mila euro all’anno come indennità di alloggio, ma i due non hanno voluto. Il dipartimento di giustizia invece ha risposto ai due che siccome il buddismo e il taoismo, pur non predicando la fede in Dio sono considerati religioni e quindi hanno diritto all’esenzione, anche l’ateismo può essere considerato tale. Non è dunque necessario credere in un Dio per essere definiti religiosi. La diatriba sta aprendo un dibattito in tutto il paese: c’è infatti chi sostiene che il clero americano ha dei privilegi, ma chi dice che i membri del clero sono lavoratori autonomi e quindi pagano aliquote più alte degli altri cittadini. Dare loro l’indennità fiscale rimette in piano l’equilibrio fra lavoratori autonomi e dipendenti. 



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