I Comitati locali di coordinamento siriani denunciano l’utilizzo di gas letali da parte del “regime criminale” che nelle città dell’est Ghouta avrebbe provocato “centinaia” di morti e feriti, “tra cui donne e bambini”. Le vittime, secondo attivisti citati dalla Reuters, sarebbero 213. Altre fonti parlano invece di almeno 500 persone uccise. Il governo siriano ha però smentito ogni attacco con i gas letali, facendo sapere che si tratta solo di “un tentativo di ostacolare il lavoro degli ispettori dell’Onu sulle armi chimiche”. Proprio a loro, arrivati in Siria domenica per accertare l’eventuale uso di agenti chimici, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ong) ha rivolto un appello affinché “si rechino immediatamente nelle aree devastate dai bombardamenti per verificare queste informazioni” e “per dare assistenza e cure mediche alle persone che ne hanno bisogno”. L’Osservatorio ha anche comunicato che “dopo mezzanotte, le forze del regime hanno intensificato le operazioni militari, ricorrendo all’aviazione e ai lanciagranate, causando decine di morti e feriti”. I Comitati locali di Douma hanno pubblicato sulle loro pagine Facebook e Youtube alcune foto e video che testimonierebbero l’utilizzo di gas letali, anche se dalle immagini non è possibile confermare o meno la veridicità di quanto sostenuto.



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